Salto della quaglia: quando gli interessi personali prendono il sopravvento

Il 27 dicembre il consigliere comunale Antonio Venditti ha comunicato alla Presidenza del Consiglio comunale di lasciare il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle per aderire a quello di Forza Italia. Aspettavamo questa notizia da giorni, più precisamente dal 18 dicembre quando, in occasione delle votazioni per il rinnovo del consiglio provinciale, Venditti ha scelto di votare un candidato del centro destra.

Ciò che sorprende, oggi come allora, è la mancanza di chiarezza e di trasparenza che ha caratterizzato l’operato di Venditti in Comune. Durante i due mesi di permanenza tra le fila del Movimento si è sottratto ad ogni confronto con i colleghi di maggioranza e non ha mai partecipato ad alcuna attività. Evidentemente però non si è sottratto al dialogo con le opposizioni dove, come lo stesso Venditti ha ammesso, ha trovato supporto per i suoi progetti imprenditoriali.

Questa vicenda  nulla ha a che fare con il bene dei cittadini e con l’amministrare la cosa pubblica ma è una triste storia legata ad interessi personali, degna della peggiore politica.

Lo conferma l’atteggiamento avuto dallo stesso Venditti in occasione del voto alle provinciali, quando non ha espresso nessuna contrarietà preventiva alla linea adottata dal MoVimento e tantomeno, all’indomani dei risultati del voto, ha ammesso la sua presa di posizione.  Anzi, ha nascosto ad oltranza il suo operato e ha provato a giustificare il suo agire solo allor quando ha compreso che da parte sua era necessario un atto di chiarezza e trasparenza verso la cittadinanza e l’elettorato che lo aveva votato come rappresentante del MoVimento.

D’altra parte  la “mancanza di condivisione progettuale” lamentata da Venditti sarebbe dovuta essere rilevata dallo stesso due mesi fa, quando Venditti è ugualmente entrato in Consiglio comunale, eletto nelle liste del MoVimento, evidentemente con intenti che sono ben diversi da quelli che animano chi è chiamato ad amministrare il bene pubblico senza mettere davanti gli interessi personali.

Già solo per questo, bene farebbe Venditti a dimettersi e lasciare spazio a chi ha davvero a cuore il bene di Campobasso.