Roberto Gravina: “Le percentuali di quanto fatto da chi ha amministrato la città sono diverse da quelle sbandierate”

Nella conferenza stampa che Roberto Gravina, candidato alla carica di sindaco al comune di Campobasso per il Movimento 5 Stelle, ha tenuto nella zona del Terminal, si è voluto incentrare e approfondire la discussione non solo sulle condizioni in cui versa da troppo tempo la gestione di quella struttura, ma anche sullo spaesamento che in città si è creato di fronte alle dichiarazione del sindaco uscente, secondo il quale la sua amministrazione avrebbe portato a termine il 95% del proprio precedente programma.

“Quando i cittadini di Campobasso appaiono stupiti davanti all’affermazione del sindaco uscente di aver portato a termine ben il 95% del suo precedente programma elettorale è semplicemente perché il conto non torna e non solo in termini di percentuali. – Ha dichiarato inizialmente Gravina – Se il 95% è stato fatto, allora la tangenziale nord, il sovrappasso del Terminal, il sovrappasso di collegamento quartiere San Giovanni-via Lombardia, il Terminal bus, le scuole sicure, la discussione del piano regolatore mai avviata, le aree verdi, quantomeno risultano essere un 5% davvero molto, molto pesante.

Trovandoci qui al Terminal, viene da chiedere al sindaco uscente quanto, in termini di percentuale, in quel 5% di non fatto, incida la vicenda del Terminal dei bus: cinque anni, una violazione di legge certificata dall’Autorità anti corruzione ed una procedura riattivata in extremis con una giunta comunale di due assessori già passati nel centro-destra ma, soprattutto, ignorando i rilievi dell’A.n.a.c., con possibili ripercussioni per il futuro, sia procedurali che economiche. – ha proseguito Gravina – Ma questa evidentemente è una parte minuscola di quel minuscolo 5%, così come lo è il sovrappasso del Terminal: già quando Battista era assessore, i lavori subirono una interruzione in quanto i fondi terminarono, lasciando per anni tutto fermo; solo dopo cinque anni di sindacatura e dopo aver progettato un altro sgorbio architettonico, gemello del ponte già presente, hanno riaperto il cantiere, ignorando qualsiasi nostra proposta migliorativa o alternativa.  Per non dire dei zero cantieri aperti nell’ambito del concorso di idee Scuole sicure, tra l’altro a rischio visto il grave vizio procedurale tempestivamente denunciato anche alla Struttura comunale, o della discussione mai avviata sul piano regolatore e che ha prodotto come risultati una gestione dell’urbanistica e del decoro urbano pari allo zero, con annessi problemi delle aree c.d. Lucarino.

Nel poco che la giunta uscente rivendica con orgoglio di non aver fatto, in quel risibile a loro dire 5%, c’è anche l’assenza di progettualità per le aree verdi. Trovare un intervento degno di questo nome è praticamente impossibile; tolto quello avviato nel centro storico, non esiste area della città, sia centrale che periferica, che possa definirsi ben tenuta, ad iniziare dal totale abbandono di Villa de Capoa e villa Musenga. Per l’impianto natatorio di Colle dell’Orso: nessun atto amministrativo, niente bando, niente idea di riconversione, niente di niente. Tutto tristemente abbandonato a sé stesso. La mobilità urbana è stata per questo sindaco l’illustre sconosciuta, l’ennesima, con zero interventi fatti e zero cambiamenti attuati, altro che 5%.

L’elenco potrebbe essere aggiornato e reso più cospicuo – ha concluso Roberto Gravina – ma a noi e ai cittadini basta ribadire un solo concetto: la gente quel 95% sbandierato non lo vive e non lo ha rintracciato nella quotidianità, per cui i numeri e le percentuali da campagna elettorale non hanno rispondenza matematica rispetto a quanto prodotto, risultando essere solo il tentativo estremo di snaturare la realtà dei fatti e di questo nessun cittadino campobassano ne avvertiva il bisogno.”