Il sacco di Campobasso

Piano regolatore campobasso

Piano regolatore Campobasso. Proprio in queste settimane l’amministrazione comunale, in una forsennata gara contro il tempo, sta accelerando le procedure  per tentare di assestare una serie di “colpacci” in materia edilizia e per blindare una serie di interventi urbanistici prima che sia troppo tardi, ovvero prima che i campobassani mettano una pietra tombale su questo tristissimo quinquennio.

All’ordine del giorno dei prossimi Consigli Comunali, infatti, si dibatterà di diverse varianti al Piano regolatore, alcune delle quali molto discutibili, tra cui ad esempio l’ampliamento della lottizzazione “Parco dei Pini” in Via IV Novembre. Tutti interventi a fortissimo impatto che altro non faranno che aumentare il carico urbanistico della città, con conseguente aumento del rapporto cemento/spazio, diminuzione di suoli permeabili, aumento del traffico e complessiva diminuzione della qualità e vivibilità urbana. Tutto ciò, inoltre, in completa antitesi (concettuale e sostanziale) a quelle che sono le linee guida emergenti dal recente DDL sul “Contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato”, avente come fine ultimo la graduale riduzione del consumo di suolo in Italia, fino ad arrivare (entro il 2050) all’obiettivo europeo del consumo di suolo pari a zero(http://www.uil.it/Documents/Disegno-legge-suolo.pdf )

Il sacco della città è ormai al suo punto di non ritorno. Gli interessi dei costruttori, che inspiegabilmente continuano ad edificare palazzoni spesso destinati a rimanere invenduti, hanno ormai preso il sopravvento,  sfruttando la non casuale assenza di strumenti urbanistici adeguati in grado di regolare lo sviluppo sostenibile ed equilibrato della città.

I progetti in esame, che l’amministrazione Di Bartolomeo si appresta a benedire, sono in perfetta continuità con il programma di devastazione urbanistica cominciato oltre 10 anni fa dalle amministrazioni di centro sinistra e coerentemente perpetrate da quella attuale di centro destra, segnale evidente dei medesimi metodi di concezione della città in funzione di pochi interessi privati ed a scapito di quelli collettivi. E’ oramai consuetudine che molte delle concessioni edilizie, anche con  varianti al Piano Regolatore Generale, vengano licenziate, come in questo caso, negli ultimi giorni di mandato, in un clima di confusione e scarico di responsabilità, quando a farla da padrone sono i preliminari per la prossima competizione elettorale piuttosto che il buon senso e l’attenzione verso il bene comune.

Ed è proprio in questa delicata fase di avvicinamento alla scadenza elettorale che alcune scelte amministrative, delle quali andrebbe certamente valutata l’opportunità, rischiano di generare veri e propri conflitti di interessi: i grossi volumi d’affari in ballo facilmente possono trasformarsi in merce di scambio con cui condizionare larghe fasce di elettori, direttamente o indirettamente coinvolti.

L’assenza di un Piano Regolatore moderno ed aggiornato rappresenta quindi una vera e propria emergenza per Campobasso. L’ormai superato ed ininfluente piano ancora vigente, sempre più spesso scavalcato da varianti e deroghe, ci ha consegnato, con la complicità delle  diverse amministrazioni succedutesi, una città smodata, quartieri scriteriati, palazzoni costruiti nei cortili o al centro di svincoli stradali, aree verdi violentate e cementificate senza alcuno scrupolo, intere lottizzazioni senza i previsti spazi verdi, destinazioni urbanistiche riconvertite a piacimento, persino bancarelle della frutta collocate in pianta stabile nelle piazzole di emergenza.

Oramai siamo alla completa anarchia edilizia, dove gli oneri di urbanizzazione, facile strumento per fare cassa, rappresentano il lasciapassare per qualsiasi progetto. Nessuna valutazione estetica, di sostenibilità,di  impatto ambientale ed urbanistico, nessuna valutazione dei fenomeni del consumo ed impermeabilizzazione del suolo. Questi ultimi in particolare rappresentano fattori di rischio che, inesorabilmente, prima o poi esploderanno anche nella nostra città con gravi danni e scompensi idrogeologici, dei quali qualcuno dovrà rendere conto.

L’attuale espansione edilizia, che ha generato una capacità abitativa doppia rispetto al numero di abitanti di Campobasso, impone la necessità di una vera e propria moratoria del cemento, soprattutto nei quartieri centrali, mirata all’alleggerimento della concentrazione urbana piuttosto che alla costruzione di nuovi fabbricati. D’altro canto, va invece incentivata e rafforzata la tendenza alle ristrutturazioni ed alle riqualificazioni degli immobili già esistenti, sia pubblici che privati, esclusivamente in linea con le più moderne tecniche di edilizia eco sostenibile e criteri di efficienza energetica, senza dimenticare il buon gusto estetico, ormai del tutto trascurato se si considera l’evidente imbruttimento dei nostri quartieri.

L’immediata adozione di un nuovo Piano Regolatore Generale, anche rivalutando e rivisitando  quello di Beguinot, (inspiegabilmente mai entrato in vigore per l’inconcludenza e la riluttanza delle amministrazioni cittadine e dei governi regionali) dovrà quindi essere una delle assolute priorità della futura amministrazione, per dotare la città di quell’indispensabile strumento  capace di rimodulare l’intero assetto urbano, ambientale, sociale.

Il M5S anche in ambito regionale ha da sempre posto grande attenzione e ravvisato la gravità della totale assenza di strumenti di pianificazione, che soprattutto in ambito urbanistico ed ambientale, lascia spazio alla proliferazione di fenomeni e progetti di pubblica inutilità di cui tutti, oggi, e ancor di più domani, potremmo pagare le conseguenze.