Il Bazar del Candidato

Con l’avvicinarsi della prossima scadenza elettorale, e’ iniziata l’ormai consuetudinaria caccia al candidato da parte di partiti ed aspiranti sindaci, con l’unico obiettivo di riempire più liste possibile; non in ragione dei programmi, della propria credibilità o della collocazione politica, ma esclusivamente per far lievitare il numero dei candidati capaci di intercettare voti.
Già, perché a Campobasso, avere centinaia di candidati, come nelle ultime tornate elettorali comunali, consente, e ha consentito, di dirottare l’intera ragione del voto politico e costituzionale verso un sistema familista, che ha sostituito alle idee ed ai programmi, fratelli, cugini, cognati e compari.

Un sistema bipartisan, senza colori politici, entrato a far parte delle strategie politiche dei partiti che riescono a piazzare diabolicamente almeno un candidato per famiglia o condominio e che nella stragrande maggioranza dei casi lascia a bocca asciutta i chiamati alle armi. A vantaggio dei capolista e dei candidati di punta, piazzati con astuzia dalle segreterie dei partiti per accaparrarsi l’eventuale seggio, ottenuto grazie alla somma delle poche decine di voti dei restanti aspiranti, misere ed inconsapevoli vittime sacrificali di questo sistema.

Difficile trovare un campobassano che non abbia un parente da votare, spesso più di uno nelle famiglie numerose; talvolta delle vere e proprie faide tra fratelli o cugini, spesso risolte con triviali riunioni familiari per stabilire “chi deve votare cosa” e non penalizzare l’uno o l’altro, così salvando gli equilibri parentali.

Insomma, uno scenario impietoso ma purtroppo molto frequente.
E quindi? Tutti in campagna elettorale, armati degli immancabili fac-simile e santini, giusto per imbrattare un po’ la città, con in tasca l’insostituibile “agendina del candidato” sulla quale stilare l’elenco di amici e parenti a cui fare visita. Dopodiché, l’aspirante consigliere riceverà le immancabili promesse dell’agognato voto, che non si nega mai a nessuno, e potrà così depennare i nomi dalla lista con degli asterischi significanti “voto sicuro” che nel corso della campagna elettorale, raggiungeranno allegramente quota 300, 400, 500, ecc. . .

Peccato che, terminati gli spogli e l’euforia, proprio come Pinocchio e Lucignolo al risveglio nel paese dei balocchi, ci si ritroverà avviliti e con i conti che non tornano: inspiegabilmente i “voti sicuri” dell’agendina avranno certamente qualche zero in meno.
Proprio per questo, il MoVimento 5 Stelle invita tutti i campobassani a non cadere in simili tranelli e a non alimentare questo modello degenerato di politica; piuttosto che miseri ruoli da gregari i cittadini devono riappropriarsi di reali strumenti di partecipazione attiva, per restituire al voto amministrativo il giusto valore politico, basato sulla qualità delle liste e dei programmi, anziché sull’inutile e deleterio proliferare di candidati, partiti e coalizioni.

MoVimento 5 Stelle Campobasso