Giovannino Giangiacomo

 

Musicista e operatore culturale, Giovannino Giangiacomo nasce a Guglionesi nel 1963 e da quindici anni vive a Campobasso. La sua formazione scolastica ordinaria si conclude con un Diploma Tecnico Commerciale. Mentre, la sua formazione artistica si svolge dal 1984 al 1992, anni durante i quali studia percussioni afrocubane, musica jazz e canto folklorico afrocubano a Roma e a Perugia con master a L’Avana (Cuba). Primo musicista molisano a specializzarsi in percussioni e musica afrocubana, si è esibito al fianco di artisti quali Roberto “Mamey” Evangelisti, Reynaldo Hernández Ramirez, Paulo La Rosa, Karl Potter, Jeff Stout, Bob Tamagni, Irio De Paula, Romano Mussolini, Tonino Balsamo, in contesti come Umbria Jazz, Vignola Jazz in’it, Eddie Lang Jazz Festival, Festival della Tradizione, Sotto Le Stelle del Jazz e Molinara Crossroads. Primo musicista in Molise, nonché, uno dei più attivi in Italia, nel promuovere e divulgare la tradizione musicale afrocubana e il jazz di matrice afrocubana, ciò, grazie alla sua sensibilità musicale e alla vicinanza culturale ai più autorevoli rappresentanti internazionali di questo genere, come i percussionisti Roberto “Mamey” Evangelisti e Paulo La Rosa, il batterista Horacio “el Negro” Hernandez e il pianista Gonzalo Rubalcaba. Parallelamente a quella artistica ha svolto un intensa attività di promozione culturale.

In qualità di ideatore, produttore e direttore di festival, è dal 1987 uno degli operatori culturali molisani più attivi e prolifici, a tal proposito si ricordano i progetti: “ConcerTermoli”; “Tendenze, percorsi sonori”; “San Giazz”, “Jazz in Campo” e “Molise Friend Festival”, oltre che le produzioni discografiche Manantiales e Blend Project. Nel 1999 ha fondato il “Circuito Creativo”, la prima società cooperativa molisana di produzione e servizi per la cultura, di cui è stato a lungo presidente, e poi nel 2009 ha fondato l’omonima associazione culturale, di cui è tutt’ora presidente. Prima per proprio conto e dal 1999 per conto di “Circuito Creativo”, ha ideato, organizzato e diretto 20 edizioni fra rassegne e festival, all’interno dei quali ha ospitato oltre 700 artisti in 140 concerti. Nell’ambito dei suoi festival ha collaborato con i più prestigiosi nomi del panorama musicale mondiale, portando per la prima volta in Molise artisti come Alfredo Rodriguez, Famoudou Don Moye, Dee Dee Bridgewater, Diane Shuur, Roy Hargrove, Brian Blade, Tania Maria, Hamilton de Holanda, Ramón Valle, Eddie Palmieri, Alain Caron, Rick Margitza, Spyro Gyra, Fahir Atakoglu, Amit Chatterjee, Ray Gelato, Brian Lynch, Giovanni Hidalgo, Horacio “el Negro” Hernandez, Felipe Cabrera, Reynaldo Hernández Ramirez, Baba Sissoko, Gonzalo Rubalcaba, Minino Garay, Carlos Sarmiento, Roberto “Mamey” Evangelisti, Paulo La Rosa, Ruben Chaviano, Juan Carlos Albelo Zamora, oltre che Franco Cerri, Antonello Salis, Stefano Bollani, Enrico Intra, Nicola Stilo e altri ancora. Gli artisti da lui ospitati, nella quasi totalità dei casi, non erano mai stati prima rappresentati in Molise.

Nella sua trentennale attività culturale ha sempre dimostrato una naturale capacità nel ricercare contenuti originali e nell’ideare formule innovative, prima fra tutte quella del festival multidisciplinare. In tal senso è stato un vero e proprio pioniere, proponendo all’interno dei suoi festival tutta una serie di attività artistiche e culturali, che messe in relazione fra loro facessero da cornice all’attività musicale principale. Fra queste ricordiamo, le mostre d’arte, i seminari didattici, le conferenze multimediali, i dj set, le jam session e le attività di promozione del patrimonio enogastronomico locale attraverso specifici percorsi sensoriali.

Riguardo a quest’ultima attività, ha ideato il primo festival musicale in Molise con all’interno le degustazioni guidate di piatti tipici e vini DOC molisani, ovvero, i “Laboratori del Gusto” di Slow Food, al “San Giazz” 2003, connubio fra jazz ed enogastronomia. A riguardo, sono sue tutta una serie di locuzioni divenute poi di uso comune, come “un legame intimo fra due sfere sensoriali e conoscitive solo superficialmente distanti”, “itinerari e percorsi enogastronomici”, “mostra enologica con degustazione guidata”.

Così come sono sue altre formule quali i “concerti rupestri” all’alba e in acustico, nei siti d’interesse naturalistico, come quelli nell’eremo di Sant’Egidio a Bojano, e slogan come “Molise, albergo diffuso della Cultura”, sottotitolo del progetto “Molise Friend Festival 2017”.

Fino ad arrivare poi ai veri e propri brand come il festival “Jazz in Campo”, da lui ideato nel 2005 e organizzato e diretto per dieci anni fino al 2014. Così come il marchio “Jazz in Campo”, da lui ideato nel 2009 e poi registrato presso il Ministero dello Sviluppo Economico nel 2013, a nome di “Circuito Creativo”.

Data la valenza culturale e artistica dei suoi progetti, nonché l’unicità e originalità dei contenuti rappresentati, la sua attività è stata più volte recensita dai principali media nazionali (La Repubblica, il Corriere della Sera, Il Mattino, l’Unità, Liberazione) e dalle principali riviste di settore (Musica Jazz, Jazzit, Guida alla Musica in Italia e Guida al Jazz in Italia), facendo si che i suoi eventi fossero seguiti sempre da una gran numero di residenti fuori regione, con un conseguente notevole ritorno, sia in termini culturali che turistici.

Attualmente, svolge attività musicale come percussionista free lance e attività di ideazione, organizzazione e direzione di progetti culturali, per conto dell’Associazione “Circuito Creativo”, di cui è il legale rappresentante.