Antonio Venditti

Per gli amici Remi’. Un soprannome affibbiatomi da ragazzi simpaticissimi con i quali ho condiviso i periodi della scuola ed ormai tutti brillantemente sistemati fuori Regione. Anch’io ,purtroppo, dopo la Laurea in Scienze Economiche e Bancarie, a malincuore ho dovuto lasciare il Molise e “sistemarmi “ prima a Roma e poi definitivamente a Torino. Con loro ho sempre vissuto il nostro territorio come un giardino o meglio ancora come un parco di divertimenti: trekking, sci, sci alpinismo, mountain bike, kajac, mi hanno da sempre permesso in maniera ludica di conoscere ed amare visceralmente ogni angolo del nostro Molise.
Il mio primo impiego importante è stato in SIP (attuale Telecom). Direzione Generale Roma e dopo il master di 6 mesi per dirigenti del Gruppo IRI, sono approdato al “limbo” dell’amministrazione Sip/STET dove con uno staff di 15 laureati nell’ambito del Controllo di Gestione ed Analisi di Bilancio redigevamo il bilancio di una delle aziende più gradi d’Italia con circa 95.000 dipendenti.
Continuando comunque a praticare intensamente gli sport outdoor, Torino mi ha permesso di scoprire e legarmi profondamente alle Alpi Francesi. L’approccio di tipo aziendalistico al territorio in Savoie e lo sviluppo strategico a cui ho assistito negli anni improntato volutamente sul turismo sportivo, mi ha portato a vedere con occhi diversi la nostra terra e mi ha stimolato a studiare un modello che potesse bloccare il grave calo demografico a cui assistiamo dal lontano 1951 (eravamo 401.000 abitanti ed ora siamo poco piu’ di 300.000) ed innescare una crescita diffusa e non polarizzata su tutti i nostri 136 paesi.
Iniziavo a maturare l’idea di tornare in Molise, ma con un sogno per il futuro, calare nel nostro territorio il modello Savoie. Un unico piano di sviluppo ed un unico marchio su cui far lavorare tutti gli enti pubblici e privati, che sfrutta ed esalta le caratteristiche naturalistiche, architettoniche e storiche di tutto il territorio e che da un lato è in grado di avvicinare e far innamorare i più giovani attraverso lo strumento ludico dello sport outdoor e dall’altro consenta di produrre ricchezza e lavoro per tutti.
La mia mente era “full time“ su questa visione e non c’era momento per non elaborare e perfezionare tale progetto; quindi capitava che in una giornata abbagliante di sole e di neve, mentre risalivo il ghiacciaio del Rocciamelone con gli sci alpinismo dalle valli di Lanzo pensavo al Monte Meta o al Miletto.
Un giorno arriva una telefonata dall’associazione industriali di Campobasso e mi invitavano a partecipare a delle selezioni per soli laureati molisani che lavoravano fuori regione. Assolutamente scettico ma con il richiamo fortissimo a tornare accetto e decido di partecipare. Dopo circa 1 mese dal mio primo colloquio mi ritrovavo in piena notte, l’ultima notte torinese, per le strade di Venaria e Collegno a piangere di gioia in macchina per l’insperato e remoto ritorno a casa.
Da quel momento nella mia mente e nel mio cuore c’era un nuovo marchio e un nuovo prodotto che concentrava in se’ tutto il Molise e tutti i miei sogni sul Molise. Assunto a tempo indeterminato come assistente alla direzione vendite e marketing de La Molisana Spa.
Nonostante avessi appena rinunciato ad una grandissima opportunità di carriera oltre che una parte dello stipendio, in un settore in piena trasformazione quali quello delle comunicazioni, non avevo alcun dubbio e nessun rimorso.
Dopo due mesi mi sono sposato e a luglio festeggio i miei 28 anni di felice matrimonio con Carla. Ho due figli di 22 e 18 anni, che ho sempre recepito come due gioielli che Dio mi ha donato e per loro continuo a combattere per cercare di creare i presupposti per evitare che sia costretti ad allontanarsi per mancanza di lavoro dalla famiglia e dal Molise.
Oggi, dopo un’esperienza lunghissima di azienda ho una struttura ricettiva tutta mia al centro di Campobasso e da allora non ho mai smesso di vivere intensamente il nostro territorio come un “giardino”. Non solo, ma grazie alle nuove app, internet e go-pro, oggi ho potuto tracciare percorsi in pianura per mbtk per circa 1200 chilometri, individuare tratti di Downhill lunghissimi e unici di 54 km in Alto Molise o di 32 sul Matese.