Con il riscatto al demanio nel 1742 Campobasso si affranca dal giogo feudale conquistando l’autonomia e anticipando di oltre cinquant’anni sia la rivoluzione partenopea che la successiva abolizione della feudalità.
Nella lunetta dipinta da Arnaldo De Lisio (1924) che si trova nel salone del Banca d’Italia di Campobasso è raffigurato l’episodio in cui i cittadini di Campobasso cedono i propri averi, denari e monili, in presenza del procuratore dei demanisti per riscattare la Città: trionfa sullo sfondo lo stendardo di Campobasso con le sei torri cittadine.
Rievocare questo episodio della nostra storia è motivo di profondo orgoglio e suscita immediatamente un sentimento di identità civica che ci spinge, oggi come cinque anni fa, a ripartire da questo senso di appartenenza alla nostra terra per sollevare la testa e liberarci dal giogo di una politica che non ci rappresenta.
Forti di cinque anni di esperienza nell’amministrazione comunale, di una filiera istituzionale che passa dalla Regione e arriva al Governo, e circondati dall’entusiasmo di tante persone che hanno a cuore il bene della città e che stanno mettendo a disposizione il loro tempo, la loro esperienza e la loro professionalità, stiamo aggiornando il nostro programma per una Campobasso rinnovata, competitiva e proiettata verso il futuro.
Stiamo dimostrando che grazie al lavoro ed alla forza di volontà le promesse fatte si possono mantenere. Tutto quello che immaginiamo insieme per la nostra città, si può fare.
(ph dal web)