Polizia Municipale: una gestione senza capo…

Mezzi esigui e inadeguati, personale scarso, carenza di figure dirigenziali. Ma anche fibrillazioni interne al Corpo e casi di presunte aggressioni tra vigili: è ora di ridare alla Polizia Municipale la dignità che merita

Il funzionamento di un ente dipende da molti fattori tra cui mezzi idonei e personale qualificato. Rispetto ai primi, purtroppo, il Comune di Campobasso soffre da tempo di esiguità e inadeguatezza. Per ciò che concerne il personale, invece, i problemi maggiori derivano dall’assenza di figure dirigenziali in molti settori e, forse, anche da una generale ‘situazione di stanca’ che, unita a vari casi di lunga permanenza in settori specifici, suggerisce la necessità di intervenire con rotazioni, quindi puntando sulla mobilità interna.
Ecco perché ci preme sottolineare lo stato in cui versa la Polizia Municipale, che si può considerare lo specchio dell’amministrazione comunale.
Attualmente il dirigente ad interim è il Dott. De Marco che è un po’ il factotum della struttura, avendo accumulato diverse cariche e benché l’ex comandante Primiani sia andato in pensione, ancora non si è provveduto a sostituirlo degnamente.
Ma un settore così delicato non può rimanere senza una guida qualificata e competente. Ancor di più se si considera che la Polizia Municipale di Campobasso è l’area del Comune che conta il maggior numero di dipendenti (circa 45). Il dato è già stato rimarcato nel corso dell’assemblea sindacale del 20 novembre scorso, quando si parlò anche dell’esigenza di individuare, tramite concorso, almeno due funzionari di categoria D, cioè figure intermedie che fungessero da trait d’union tra dirigenza e resto del personale.
Oggi il clima è diventato addirittura incandescente e urge un intervento serio da parte dell’amministrazione. Nella stessa riunione, infatti, solo grazie a una nostra interrogazione consiliare, abbiamo saputo che si è verificato un episodio di violenza grave che ha visto coinvolti alcuni vigili. Sul caso è anche stato aperto un procedimento disciplinare al termine del quale, nei confronti del responsabile, è stata comminata una sanzione di un solo giorno di sospensione dal lavoro (Determina dirigenziale n. 7 del 26.01.2015 – Settore Polizia Municipale).
Tralasciamo il lato amministrativo della vicenda. Ciò che vorremmo evidenziare è, invece, l’aspetto “politico” del provvedimento.
Cos’è davvero successo il 20 novembre? Si è parlato, infatti, di una vera aggressione che avrebbe costretto due vigilesse a recarsi in ospedale per ricevere cure mediche. E’ stata finanche presentata querela nei confronti dell’aggressore: possibile che il dirigente abbia considerato l’accaduto un semplice alterco in ambiente di lavoro? Nella risposta alla nostra interrogazione, inoltre, ci è stato riferito che ulteriori informazioni in merito ci sarebbero state fornite solo dopo la chiusura del procedimento amministrativo, cioè dopo aver ascoltato le persone coinvolte e/o informate sui fatti. E’ chiaro che approfondiremo l’argomento nelle sedi opportune, ma ciò che a noi appare evidente è il fatto che anche nei rapporti interni al Corpo più di qualcosa non funziona. Non vorremmo accorgerci che la sanzione all’aggressore sia stata ridotta perché è persona di fiducia del dirigente e ‘vicina’ all’Amministrazione. Come altrettanto grave sarebbe apprendere che il responsabile del procedimento sia stato un vigile urbano che svolge mansioni amministrative non proprio di competenza del Corpo, anch’esso beneficiario di privilegi.
Queste e altre dubbie situazioni ci spingono a pensare che, attualmente, regni l’anarchia in seno alla Municipale, ormai da troppo tempo abbandonata agli atavici problemi di personale, all’assenza di un’autorevole guida e alla cronica insufficienza di risorse.
Insomma, quanto dovremo aspettare ancora perché si provveda a garantire al settore la dignità che merita?