“Oste, è buono il vino?”

Sulla questione delle relazioni geologiche delle nuove scuole in costruzione in via Berlinguer e via S. Antonio dei Lazzari, l’amministrazione comunale di Campobasso continua a commettere errori su errori, dimostrando un livello di approssimazione e superficialità davvero imbarazzante.
Come noto, a seguito delle innumerevoli segnalazioni da parte del Movimento 5 Stelle, nonché della diffida pervenuta dall’ordine professionale dei Geologi del Molise, la giunta Battista, ed in particolare l’assessore al ramo Pietro Maio, ha dovuto ammettere la carenza documentale dei progetti, annunciando la predisposizione degli atti necessari per l’acquisizione, seppur tardivamente, delle previste relazioni geologiche.
Ma di questi procedimenti non v’è alcuna traccia negli uffici del settore dei Lavori Pubblici, non una delibera, non una determina dirigenziale di affido dei lavori ad uno o più tecnici abilitati, cosi come prescritto dalle normative sugli appalti pubblici.
Abbiamo invece appreso che a farsi carico delle (non meglio precisate) verifiche o “integrazioni geologiche”, prefigurando quindi un vero e proprio subappalto, saranno direttamente le ditte esecutrici dei lavori di costruzione delle scuole, evidentemente rivolgendosi a professionisti di fiducia, per acquisire la documentazione mancante e tentare di chiudere finalmente la questione e con essa le relative polemiche che hanno animato il dibattito politico negli ultimi mesi, ma anche generato la legittima preoccupazione di cittadini e genitori dei futuri frequentatori delle scuole.
Ma è evidente che qualcosa non torna in questa operazione: perché mai le imprese dovrebbero accollarsi gli oneri di indagini, rilievi e relative relazioni che competerebbero invece alla stazione appaltante, cioè il Comune? Perché mai tanta magnanimità ?
Oltre al fatto che le indagini giungeranno a lavori già ultimati anziché preliminarmente, in sostanza assisteremo al fatto che le imprese che hanno già realizzato le scuole chiederanno ad un tecnico da loro stesso incaricato, di attestare la corretta esecuzione dei lavori in base alle caratteristiche del terreno; insomma, come chiedere all’oste se il vino è buono, un palese corto circuito dove controllore e controllato coincidono con lo stesso soggetto, cioè l’impresa che costruisce, in spregio alle normative in vigore che invece stabiliscono, senza possibilità di equivoco, che le relazioni geologiche devono essere affidate ai professionisti abilitati esclusivamente dalla stazione appaltante, in questo caso il comune come esplicitamente precisato dal codice degli appalti (art. 91 comma 3), che stabilisce che la redazione della Relazione geologica, ovvero il documento mai realizzato per le scuole in questione, non può in alcun modo essere subappaltata, tesi avvalorata anche da specifica giurisprudenza (Consiglio di Stato n.1075/2005) che conferma tale prescrizione.
Principi pienamente condivisibili poiché concepiti per tutelare maggiormente la stazione appaltante, ovvero la pubblica amministrazione, affinché abbia un rapporto diretto con i professionisti, ancor più quando questi ultimi sono chiamati ad esprimersi su materie che dovrebbero orientare le scelte progettuali di chi dovrà realizzare opere pubbliche ed è quindi sicuramente opportuno che risulti “terzo” rispetto alle imprese esecutrici dei lavori.
Ancora troppi dubbi ed incertezze, dunque, sui due plessi scolastici che stanno vivendo una vera e propria odissea a causa del pressapochismo della precedente amministrazione, responsabile della progettazione scadente, e della superficialità dell’attuale, colpevole dei troppi ritardi ed omissioni sia nell’avanzamento dei lavori, sia per gli adeguamenti progettuali resi necessari nel tempo.
Il tutto a soli 45 giorni dalla prevista consegna all’amministrazione degli edifici che, bene tenerlo a mente, dal 1° settembre dovrebbero ospitare la scuola primaria Nicola Scarano, così come disposto ed assicurato dalla struttura comunale dei Lavori Pubblici.