La S.E.A. cambia nome ma non cambia i suoi risultati…ed a che prezzo?

La S.E.A. continua a dare notizia di sé! Ma possiamo ancora chiamarla così visto che per coprire tutti i suoi problemi ed inefficienze si sta pensando ad un maquillage, ad un cambio di nome?

L’interesse del M5S per i rifiuti e per la loro gestione ad opera del braccio “privato” della municipalizzata SEA, al 100% di proprietà del comune e quindi alle sue dipendenze, è costante sin dalla campagna elettorale.

Già allora evidenziammo l’inutilità di prevedere un consiglio di amministrazione, ma si sa, avere qualche posticino per accontentare l’amico politico di turno è una preziosa risorsa e lo sa bene il nostro Sindaco, che non solo ha conservato i 3 componenti in luogo di una sola figura, come più volte suggeritogli, ma le sue scelte sono state dettate esattamente da questioni politiche, in spregio della specifica competenza nel settore rifiuti.

Nonostante la SEA abbia già collezionato una serie di ritardi e scelte infelici, per non dire irresponsabili – si pensi ai ritardi per l’adozione della raccolta differenziata in città, oggi avviata solo nel centro storico, dove si registrano inefficienze e disagi per la cittadinanza, oppure la scelta di acquistare una nuova costosa sede anziché trasferirsi in locali di proprietà del Comune o ancora la costante produzione di utili d’impresa tassati, con dispendio di risorse pubbliche – noncurante di ciò aggiunge un nuovo tassello alla collezione: con la delibera di Giunta voluta dal deus ex machina, il “vice Sindaco” Antonio Iacobucci, la SEA vuole cambiare nome per riposizionarsi sul mercato e per promuovere il programma di raccolta differenziata! A quale prezzo e con quali risorse, però, non lo dicono!

Per questo, dopo l’interrogazione discussa lo scorso 8 novembre, con la quale abbiamo chiesto conferma alle intenzioni espresse nella citata delibera di Giunta “di indirizzo” alla quale stranamente risponde l’Assessore Ramundo e non già il sig. Sindaco – stranamente perché egli ha le relative deleghe e sempre egli si è prodigato in questi mesi per difendere i vertici SEA nominati nel gennaio 2016 nonostante anche un nostro esposto in Procura – è necessario denunciare l’ennesimo rischio di sperpero di denaro pubblico per un’operazione il cui costo non è di facile quantificazione, ma che certamente avrà un risultato per i cittadini che pagano annualmente la TARI.

A fronte di tutto ciò, il sig. Sindaco continua a dare fiducia ai “suoi” manager, forse perché tenuto in scacco dalla sua variegata maggioranza, che evidentemente, vista l’imminente campagna elettorale regionale e le enormi divisioni all’interno dello stesso PD, gli impone di non decidere. A che prezzo per l’intera collettività? O forse, più semplicemente, perché ritiene valido il lavoro finora svolto nonostante Campobasso sia tra le ultime città in Italia sulle percentuali di differenziata e nonostante la SEA continui a drenare risorse senza mirare all’efficienza?

Intanto sono stati spesi oltre 5 milioni di euro senza alcun risultato. E questo è un altro triste capitolo della storia della SEA. Forse l’ultimo per via del paventato cambio di nome?

 

Immagine tratta dal web: CBlive.it