L’A.N.A.C. ACCERTA LA VIOLAZIONE DELLE NORME SUL CODICE DEGLI APPALTI IN RELAZIONE AL PROJECT FINANCING SUL TERMINAL BUS DI CAMPOBASSO

Nella giornata in cui Piercamillo Davigo ha partecipato all’incontro dal titolo “Corruzione: ieri, oggi, domani” organizzato dall’Università degli Studi del Molise, l’Autorità Nazionale Anticorruzione ha accertato la violazione delle norme del codice degli appalti pubblici da parte dell’Amministrazione comunale di Campobasso in relazione all’affaire project financing sul Terminal Bus di Campobasso.

In sostanza, quanto avevamo paventato e tentato inutilmente di correggere in Consiglio comunale con una mozione, è stato puntualmente accertato dall’Anac, che ha evidenziato un “comportamento contraddittorio dell’Amministrazione comunale, che dapprima, con Delibera di Giunta Comunale n. 16 del 29.1.2016, formalizza l’esclusione dell’intervento dalla programmazione triennale 2016/2018 (evidentemente non ritenendolo più di pubblica utilità) ed immediatamente dopo valuta la pubblica utilità della proposta presentata dal costituendo RTI Califel s.r.l. – Co.Ge.Ted. s.r.l. – Angelo De Lisis (peraltro acquisita al protocollo dell’Amministrazione nella stessa data del 29.1.2016).

Con questa pronuncia, quindi, non solo si condivide il nostro orientamento, ma si smentisce quanto spavaldamente affermato dal sig. Sindaco e dalla Direzione Generale di Organizzazione, Indirizzo e Controllo presieduta dal dott. Antonio Iacobucci ovvero che tutto era stato fatto nel totale rispetto delle procedure. Un dirigente, da sempre voluto dal Sindaco e difeso a spada tratta in ogni occasione, anche quando evidentemente sbaglia…ancora una volta, aggiungiamo, visto che un Ente terzo lo ha messo nero su bianco!

Con questo provvedimento, quindi, il Comune è chiamato a rispettare le norme senza riconoscere prelazioni o privilegi a quelli imprenditori, che guarda caso avevano inviato il proprio progetto il giorno stesso in cui il comune aveva deciso di non occuparsi più del terminal di Campobasso.

Vigileremo ancora affinché il futuro avviso pubblico rispetti il dettato dell’Autorità Anticorruzione e che tutte le imprese interessate partecipino nel totale rispetto della parità di trattamento che una pubblica amministrazione dovrebbe osservare, senza favoritismi o forzature di sorta.

Al tempo stesso, spetterà alla magistratura valutare se una simile condotta abbia o meno rilevanza penale posto che ha ricevuto l’intero incartamento in nostro possesso.

Intanto, non possiamo che rilevare l’ottusità e la spavalderia con la quale la città ha perso ancora del tempo prezioso per le consuete “vecchie logiche” politiche. Quasi un anno quando invece si sarebbe potuto operare nel rispetto della legge, evitando ritardi e soprattutto evitando l’ennesima figuraccia, con buona pace dell’efficienza di una buona e sana gestione dell’Amministrazione.

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