Ennesimi favoritismi, ennesima discriminazione.

Rischiando di diventare monotoni e ripetitivi ancora una volta rileviamo che questo Consiglio comunale non può definirsi imparziale rispetto ai singoli operatori economici.

Oggi, infatti, si è modificato l’art. 17 del Regolamento per l’esercizio delle attività commerciali al dettaglio su aree pubbliche (regolamento sul commercio) aggiungendo tre posteggi non ricompresi nelle aree mercatali; parliamo delle attività di rivendita di prodotti alimentari presenti in Via Puglia (Svincolo tangenziale), P.zza Venezia e Via Monte S.Michele (Ponte della ferrovia).

Si è così proceduto alla stabilizzazione di tre operatori che dopo anni di sperimentazione hanno visto ufficializzare la loro attività di vendita di prodotti alimentari.

La novità, inserita nel dispositivo votato oggi, è stata il termine “prodotti ortofrutticoli“ riferito esclusivamente a due delle tre attività in questione. Per dovere di precisione, si specifica che in nessuna delibera richiamata nell’atto approvato, dal 2000 ad oggi (delibere peraltro impossibili da reperire perché non pubblicate sul sito del Comune, contravvenendo a quanto disposto dalla normativa in materia di trasparenza), si è sempre parlato genericamente di “settore alimentare” senza alcun riferimento ai prodotti ortofrutticoli.

Di fatto tutte attività, sia quelle rientranti nel regolamento all’art.17, che quelle oggetto delle attività sperimentali, sono nate per svolgere esclusivamente rivendita di prodotti ortofrutticoli. Purtroppo però, nel tempo, molte di queste, si sono trasformate in veri e propri negozi di generi alimentari o addirittura di generi diversi (vendita di pellet, etc). Più volte nelle commissioni competenti, abbiamo sollecitato che venissero effettuati i dovuti controlli affinchè venissero rispettate le autorizzazioni concesse e non si svolgesse attività di concorrenza rispetto ai negozi limitrofi.

Per fare finalmente chiarezza e definire una volta per tutte l’ambito di attività degli esercizi in questione, abbiamo proposto di aggiungere la dicitura “prodotti ortofrutticoli” per tutti i posteggi previsti nel regolamento, ma ovviamente non si è voluto fare, andando così a configurare, di fatto, una discriminazione per alcuni, legittimando peraltro l’attività di vendita generica fino ad oggi svolta da altri.

Rimanendo comunque sui tre posteggi aggiunti oggi, non possiamo non evidenziare che solo uno di questi, casualmente quello intestato al fratello di un consigliere comunale, è stato inserito con la dicitura generica “settore alimentare”; gli altri due, in maniera del tutto ingiustificata, sono stati autorizzati solo per i prodotti ortofrutticoli. Forse per agevolare l’attività di vendita di qualche supermercato amico? Il dubbio ci è rimasto.

A nostro avviso il regolamento al commercio, come ogni regolamento, dovrebbe contenere dispositivi generici applicabili, fondati sul principio della “generalità ed imparzialità” senza entrare nel merito di ciascuna attività commerciale come questo Consiglio, invece, si è arrogato il diritto di fare, decidendo chi fa che cosa, sulla pelle di chi ogni mattina alza la propria saracinesca. Ne è prova il fatto che la modifica del regolamento non è neanche transitata per la competente commissione Statuto e Regolamenti per un parere.

Ad oggi è chiara la politica che questo centrodestrasinistra porterà avanti fine a fine mandato: nessun progetto per il rilancio delle attività commerciali del centro città o per il ripristino delle aree mercatali al coperto o per la riapertura del polo fieristico di Selvapiana, ma esclusivamente la salvaguardia degli interessi di alcuni, vedi anche l’affidamento triennale della fiera mensile alla Confesercenti, per continuare a vedersi garantito il proprio consenso elettorale.