Come avevamo previsto (Vedi il “Il Bazar del candidato” ), sta impazzando, anche se in maniera subdola, la corsa alle candidature per le prossime elezioni amministrative di Maggio.
Partiti, onorevoli, assessori e consiglieri di ogni livello, tutti a caccia disperata di cittadini da reclutare per riempire quante più liste possibile. Chi più ne ha, più ne metta, pur di saturare famiglie, uffici e condomini di candidati, dirottando di fatto la competizione elettorale non verso una sfida politica ma ad una vera e propria guerra senza quartiere a chi riesce a candidare più persone in grado di raggranellare a loro volta qualche manciata di voti tra amici e parenti.
La cosa paradossale è che la caccia al voto è già cominciata prima ancora di chiarire quali possano essere le formazioni in campo, ovvero quanti e quali candidati alla carica di sindaco e quali liste o partiti sosterranno questo o quell’altro candidato. Ma poco importa evidentemente, visto che sono già centinaia i campobassani che hanno cominciato le processioni tra conoscenti e familiari per chiedere e prenotarsi il voto, sperando di essere arrivati per primi.
Già, prenotare, perché si sa, chi prima arriva si accaparra la promessa e per i ritardatari la sconsolata risposta sarà mi dispiace, già promesso. Ma come si fa a promettere od impegnare il proprio voto senza neanche sapere a quale candidato sindaco, a quale partito o a quale coalizione andrà a finire né con quale programma?
Possibile che il voto amministrativo si sia del tutto svuotato di ogni valore politico?
Invece che in una occasione per scegliere consapevolmente i propri amministratori le elezioni comunali di Campobasso si trasformano puntualmente in una questione puramente familistica.
Compari, fratelli, cugini
Con lo stile che ci contraddistingue e proprio per rifiutare e sfidare questa logica perversa, il Movimento 5 Stelle Campobasso si proporrà alle prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale di Campobasso, con un proprio candidato Sindaco ed un’unica lista, scelta e votata con metodi partecipativi dalla base degli attivisti, senza quindi ricorrere a coacervi di coalizioni e più o meno improvvisate. Sarà quindi una battaglia controcorrente, basata sul metodo e sui programmi per tentare di ricondurre le elezioni amministrative sul giusto terreno di confronto politico, dove la qualità prevalga sulla quantità.
Siamo sicuri che i tempi siano maturi e che noi cittadini troveremo finalmente il coraggio di cambiare il metodo di scelta dei propri amministratori, anche a costo di un convinto e liberatorio “no” al proprio fratello o all’amico più stretto o all’immancabile “compare” improvvisatosi politico per un mese.
LiberiAmo Campobasso