Campobasso non può permettersi di perdere cervelli e professionalità e di non creare possibilità per il futuro dei giovani. La città è in affanno, colpita da una crisi economica significativa e dalla chiusura di numerose attività commerciali simbolo di stagnazione del sistema produttivo.
Per i prossimi cinque anni la sfida è quella di favorire e stimolare il rafforzamento di forme di economia nuove e alternative, ben consci dei limiti di azione e competenza dell’amministrazione comunale in tema di politiche del lavoro. Il nostro piano strategico punta all’aumento del potenziale turistico e attrattivo di Campobasso tramite la messa in rete efficiente di risorse, strutture e servizi. Fondamentale sarà la destagionalizzazione del turismo di massa grazie anche al potenziamento dei servizi connessi con l’incoming legato all’Unimol e ai centri servizi. Favoriremo il supporto alla nascita e al consolidamento di micro imprenditorialità connesse a società e cooperative di servizi con finalità sociali utili anche al contrasto delle disuguaglianze.
Tramite la sinergia tra istituzioni, Università e imprese si deve rimettere a sistema un nuovo circuito virtuoso che porti a frenare lo spopolamento poiché qualsiasi progetto di rilancio di Campobasso resterebbe un miraggio in una città che continua a perdere persone.