Al peggio non c’è mai fine….

Che il capitolo “alberi in città” sia stato letteralmente stralciato dai programmi della giunta Battista è cosa oramai assodata e conclamata, ma quanto accaduto qualche giorno fa in via Gazzani ha davvero dell’incredibile e supera ogni peggiore previsione.
Un’aiuola oramai dismessa, come tantissime ai bordi delle principali strade del centro murattiano, anziché essere oggetto di un intervento di ripristino dei cordoli, del terreno e soprattutto di una nuova essenza arborea, ha subito il peggiore sfregio: cancellata ed asfaltata, nel vero senso della parola, per allargare il posto auto o, peggio, per far posto ad una bancarella in più nella prossima fiera del corpus domini.
L’episodio, ché di per se potrebbe apparire marginale, manifesta invece una vera e propria insofferenza cronica da parte dell’amministrazione agli spazi verdi ed agli alberi in particolare, visti solo come fastidiosi elementi bisognosi di quella manutenzione che l’amministrazione stenta a garantire. Non a caso lo stesso Sindaco, intervenuto sulla questione dell’aiuola asfaltata ma omettendo di spiegare le ragioni dell’insano gesto, ha dichiarato che dopo Corpus Domini si provvederà alla risistemazione dell’aiuola; come a dire che un fazzoletto di terra può essere spostato, cancellato o asfaltato a piacimento e per qualsiasi esigenza, persino quella di una qualsiasi bancarella, che sia di scapece o di noccioline.
Eppure l’incremento del patrimonio arboreo cittadino è stato uno degli slogan più gettonati della campagna elettorale del sindaco Battista e del consigliere delegato al verde Molinari, due che da due anni si riempiono la bocca solo di annunci e promesse puntualmente disattese, come l’attuazione della legge n. 113/92 che prevede la messa a dimora di un albero per ogni bimbo nato o adottato nel comune, nonché il reintegro delle alberature stradali, decimate negli anni e mai oggetto di attenzioni o di progetti organici di ripristino da parte delle recenti amministrazioni.
L’emblema di questa amministrazione è tutto racchiuso in quel metro quadrato di bitume dove non possiamo che non vedere il simbolo funereo della scomparsa della città giardino.