Cosa dovrebbe essere un’Amministrazione pubblica se non trasparente? In campagna elettorale è stata una delle nostre “stelle” tanto da spingerci a parlare dipalazzo di vetro, proprio a voler evidenziare l’importanza della trasparenza in ogni scelta che la pubblica amministrazione adotta ma evidentemente non tutti la pensano così.
L’ennesima riprova che nulla cambia, che il sistema è ben collaudato, arriva dalla vicenda della proposta di progetto di iniziativa privata per il completamento e messa in funzione della stazione terminal bus di Campobasso. Infatti, nel rispetto formale delle norme, si è consumata la consueta mossa di scaltrezza della nostra amministrazione, che prima di perseguire l’interesse pubblico, persegue l’interesse privato ovvero quello di favorire qualcuno a danno di altri, di favorire imprenditori amici a danno di tutta la categoria.
Come? In modo semplice ma furbo.
Succede infatti che il progetto per il completamento del terminal bus cittadino sin dagli inizi di questa consiliatura, viene indicato come prioritario ed inserito nel piano triennale per le opere pubbliche che l’Amministrazione ha l’obbligo di aggiornare annualmente in occasione dell’approvazione del bilancio preventivo.
La legge richiede per tutti i progetti che comportino un impegno di spesa superiore ai 100.000 euro, l’obbligatorio inserimento in tale strumento programmatorio ed il Comune ha confermato questa intenzione anche per l’anno 2015, indicando quale specifica voce di finanziamento, per il completamento dell’opera, il ricorso al capitale privato mediante la forma del “project financing”: il privato investe sull’opera, la realizza o completa a sue spese ed acquista il diritto di utilizzarla per un certo numero di anni, calcolato solitamente per remunerare l’investimento in un periodo medio lungo.
Ma nel 2016 le cose cambiano, nonostante l’assessore al ramo Pietro Maio avesse confermato nella bozza del piano triennale 2016-2018, l’inserimento dell’opera tra quelle da realizzare nel 2016 con un importo in project financing pari ad € 2.500.000,00 per “completamento e gestione del Terminal bus”.
Dov’è il cambiamento (o per meglio dire la “magagna”)?
In totale spregio della commissione lavori pubblici di fatto ignorata ed “ingannata”, con delibera giuntale N. 16 del 29.01.2016, il piano triennale viene approvatosenza l’indicazione del terminal bus tra le opere da realizzare, come se la realizzazione dell’opera non rientrasse più tra gli interventi strategici di questa Amministrazione. Ma il motivo di questa decisione, come sempre, è un altro: eliminando l’opera dagli strumenti programmatori di legge, si è realizzata la fattispecie prevista dall’art. 153, comma 19 del codice degli appalti (d.lgs. 163/2006), che prevede la possibilità a qualsivoglia privato, di presentare una proposta, su un progetto NON INSERITO nel piano triennale, così da vincolare l’Amministrazione per 90 giorni affinché ne valuti l’interesse pubblico, interesse che se sussistente, comporta l’automatico acquisto di un diritto di prelazione in favore del proponente nel futuro bando di gara per la raccolta delle manifestazioni di interesse. In parole povere, il proponente, per il sol fatto di essere arrivato “primo”, merita di essere preferito a parità di progetto, a tutti coloro che dovessero manifestare interesse per la proposta.
Ma la vergognosa operazione trova il suo “lieto fine”. Come per magia, con una paradossale coincidenza temporale, nel giorno stesso in cui il sindaco approva il nuovo piano triennale, tre imprenditori – le campobassane Califel s.r.l. e D’Elisiis Angelo e l’isernina Co.Ge.Ted. del gruppo Tedeschi costruzioni – nelle stesse ore, protocollano con numero 2761 del 29.01.2016, la famigerata proposta progettuale di completamento e gestione del Terminal bus. Lo stesso giorno, quindi, con l’assoluta certezza di essere i primi e quindi “preferiti”.
Sgombriamo subìto il campo da dubbi o voci distorte o tendenziose: il nostro gruppo consiliare è da sempre a favore della sistemazione ed apertura del Terminal bus ma nel rispetto della TRASPARENZA dell’azione amministrativa alla cui tutela, evidentemente con non pochi sforzi, è impegnata anche l’Autorità Nazionale Anti Corruzione guidata dal Giudice Cantone.
Ed invece, ancora una volta, assistiamo a manovre torbide che ingenerano il legittimo sospetto che con questa operazione si voglia favorire qualcuno a danno di tutta la categoria, nel rispetto del principio da sempre in voga: vinco io, amministro io e quindi decido io, possibilmente favorendo gli “amici”.
Quindi, nessuno contesta l’iniziativa di questi imprenditori che si sono costituiti in A.T.I. (associazione temporanea di imprese) per completare ed aprire un’opera così strategica per la città, ma il modo con il quale ci si è arrivati, un modo che puzza di favoritismo.
E allora, se proprio vogliamo essere trasparenti e rispettosi di tutta la categoria imprenditoriale, chiediamo al Sindaco di reinserire questa opera, nelle more della pubblicazione del piano triennale da approvare in Consiglio decorsi 60 giorni, e di seguire la strada Amministrativa più coerente a quanto finora dichiarato ovvero che il progetto è di pubblico interesse da sempre, non improvvisamente. Va ricordato, infatti, che la norma attivata rappresenta una ipotesi residuale, c.d. di chiusura, tutte le volte in cui si verifichi l’inerzia programmatoria dell’Ente. Nel nostro caso, invece, l’iniziativa era sta correttamente programmata così come testimoniato dai precedenti piani, salvo poi essere eliminata. Quindi, nessuna inerzia ma al contrario una “schizofrenia” amministrativa che di schizofrenico non ha nulla: tutto attentamente CALCOLATO!
Per questo abbiamo depositato una mozione che impegni il Sindaco e la sua Giunta a modificare il piano triennale nel rispetto della trasparenza e del principio di parità di trattamento di tutti gli operatori economici. Il Comune di Campobasso trasparente come la nostra “prima stella”.