Ancora una volta i dati che emergono dall’annuale rapporto Ecosistema Urbano di Legambiente, vedono la nostra città regredire nella classifica generale, confermando il trend negativo degli ultimi anni. La posizione occupata quest’anno è la 73° tra i capoluoghi (una posizione in meno rispetto all’anno scorso, ben 20 rispetto al 2015), a dimostrazione della scarsissima vocazione “green” di questa amministrazione, nonostante la nostra città, sia per caratteristiche morfologiche che per incidenza antropica, risulta tra le meglio predisposte al raggiungimento di standard elevatissimi.
I dati che emergono, invece, sono impietosi, sia quelli complessivi, sia quelli per i singoli e più importanti settori della sostenibilità ambientale in ambito urbano. Persino la qualità dell’aria, nonostante l’assenza di importanti insediamenti industriali, risulta insufficiente; un dato certamente riconducibile, oltre che alle cattive abitudini dei campobassani “auto-dipendenti”, alla completa assenza di politiche per la mobilità alternativa e sostenibile, a partire dalla completa inadeguatezza del servizio di trasporto pubblico.
Desolanti i dati relativi alla gestione dei rifiuti, che confermano Campobasso tra le peggiori città italiane (al 97° posto tra i capoluoghi) con un misero 13, 9 % di raccolta differenziata. Per comprendere l’abisso che ci distacca dalla media delle città italiane, basti pensare che la legge già per il 2006 richiedeva ai comuni il raggiungimento almeno del 35%….
In tre anni e mezzo questa amministrazione non è riuscita a migliorare neppure di qualche decimo la performance, a dimostrazione che gli annunci finora sbandierati ed i maldestri tentativi avviati al centro storico si sono rivelati tanto inadeguati, quanto fallimentari.
Preoccupanti anche i dati sulla dispersione idrica, che vedono ancora una volta Campobasso fanalino di coda, con un trend in costante discesa che fanno sprofondare la nostra città al terz’ultimo posto con ben il 68% di risorse sprecate. Siamo tra gli ultimi posti anche per quanto riguarda la produzione di energia rinnovabile da solare/fotovoltaico sugli edifici pubblici, con percentuali prossime allo 0%, un dato che non ci meraviglia visti gli zero provvedimenti adottati dall’amministrazione in tema di risparmio energetico e conversione alle fonti rinnovabili.
Solo pochi centrimetri quadrati (0,05 mq) di aree pedonali a disposizione per ogni campobassano, unitamente alla completa assenza di infrastrutture per la ciclabilità, condannano anche quest’anno Campobasso a città/parcheggio, dove ogni provvedimento politico ed amministrativo è sistematicamente mirato al sostegno della circolazione delle automobili e mai di quella ciclo/pedonale; anche in questo caso il dato risulta assolutamente coerente con la scarsa attenzione finora dimostrata dall’amministrazione sul tema dell’incremento delle aree pedonali e della limitazione al traffico. Il rapporto non contempla le “Giornate Ecologiche” altrimenti avremmo senz’altro primeggiato in negativo con un ennesimo zero.
Tanti, infine, i dati non pervenuti, ad ulteriore dimostrazione che molti comportamenti virtuosi che potrebbero innalzare la qualità della vita di una piccola città Campobasso, sono del tutto ignorati da chi la sta amministrando in questi anni, così come lo sono stati da chi l’ha amministrata nell’ ultimo ventennio. Che, non a caso, sono sempre gli stessi.