Ancora una volta dobbiamo segnalare un rinvenimento di materiale con presunta presenza di amianto in città: sul terrazzo dell’edificio “Casa di Riposo Don Carlo Pistilli” in Via Garibaldi, risultano infatti accatastate numerose canne fumarie, oltre ad una voluminosa vasca di raccolta, costituite molto probabilmente da cemento/amianto (c.d. Eternit), in evidente stato di abbandono, cattiva conservazione e senza alcuna protezione.
La segnalazione è pervenuta da diversi residenti della zona, preoccupati per l’ingombrante presenza di materiale potenzialmente pericoloso, abbandonato da alcuni anni e mai asportato a seguito dei lavori di ristrutturazione eseguiti dall’Amministrazione Comunale.
Eppure i lavori risultano terminati e collaudati dal 4 ottobre 2016, data in cui è avvenuta la presa in consegna da parte del Comune delle opere a termine dei lavori; se dovesse realmente trattarsi di Eternit (ipotesi assolutamente verosimile) risulterebbe ancor più grave poiché la normativa in materia è perentoria e prevede la rimozione “il più presto possibile in appropriati imballaggi chiusi su cui sarà apposta un’etichettatura indicante che contengono amianto. Detti rifiuti devono essere successivamente trattati in conformità alla vigente normativa in materia di rifiuti pericolosi”, escludendo, quindi, qualsivoglia possibilità di stoccaggio in sito, ancor più se per tempi così prolungati e soprattutto nelle pessime condizioni di conservazione testimoniate dalle inequivocabili immagini acquisite a seguito di un sopralluogo.
Accertata l’anomalia dello stoccaggio del materiale, è stato quindi redatto e trasmesso un esposto per segnalare la presenza dello stesso alle competenti autorità, con la richiesta di verificarne la natura ed il rispetto di tutte le disposizioni normative in materia di rimozione e smaltimento del cemento/amianto (con particolare riferimento al D.M. 6 Settembre 1994 e dal D.lgs. n. 81 del 9 aprile 2008) a seguito dei lavori di riqualificazione dello stabile.
Andranno altresì rilevate eventuali responsabilità per l’abbandono del materiale e la derivante contaminazione dell’area, che necessiterà di un attento monitoraggio ambientale al fine di verificare la dispersione di fibre di amianto, peraltro in una zona residenziale ad alta densità abitativa.