Un mesetto appena e il Molise di tutti viene già messo alla prova. Leggendo l’elenco dei nomi di chi ha aderito alla “nuova” associazione politica, a noi del MoVimento 5 Stelle ha fatto subito pensare al solito carrozzone creato per tentare di far ritrovare la cosiddetta verginità a politici navigati e ben noti ai molisani. Tuttavia, si potrà subito verificare il cambiamento che i Di Pietro, padre e figlio, o Frattura hanno intenzione di attuare e per questo siamo in attesa di conoscere quale posizione prenderanno di fronte al caso De Bernardo che è scoppiato nelle ultime ore. Lo scaricheranno? Oppure, si appelleranno al garantismo? Certo che sarebbe il colmo. Antonio Di Pietro non è mai stato garantista e, come si è potuto leggere in una recente intervista su Il Garantista, l’ex ministro ritiene che nel caso di coinvolgimento di politici nel malaffare il problema sia innanzitutto in carico alla politica stessa.
La nota vicenda di Mafia capitale sta evidenziando come sulla pelle di disperati ci fossero spietati aguzzini che lucravano indegnamente. E’ un po’ più che un sospetto ormai che il problema dell’immigrazione non lo si sia mai voluto risolvere perché probabilmente a qualcuno le cose stanno bene così. Tuttavia, mai avremmo pensato che anche a Campobasso potessero accadere fatti ignobili come quelli che sono al vaglio della Procura. Le ipotesi di reato contestate a diversi soggetti, tra cui il Consigliere comunale del capoluogo, impongono di riflettere sul reale stato delle cose in merito alla gestione degli immigrati. Sebbene De Bernardo sia solo indagato, riteniamo che per opportunità politica egli stesso debba fare un passo indietro nell’attesa che la giustizia appuri cosa sia davvero successo negli uffici della Questura dove il consigliere lavorava. Intanto, attendiamo che anche il sindaco Battista si esprima a riguardo e valuti se è ancora il caso di lasciare la delega al “centro storico” in mano al consigliere indagato.