Quella del Laboratorio di criminologia di Campobasso è una storia tanto incredibile quanto misteriosa. Forse non tutti sanno, anzi di sicuro quasi nessuno, che il Comune di Campobasso nel 2004 aderì al progetto “Laboratorio Italiano di Criminologia” con l’obiettivo di svolgere attività di ricerca, formazione, consulenza e sperimentazione sulla criminologia e sulle scienze ad essa affini, allo scopo di prevenire minacce e rischi relativi alla criminalità ed ai fenomeni di devianza, in particolare tra i giovani.
Nello stesso ambito, nel 2007, partì il progetto “Lotta alla criminalità e miglioramento della sicurezza. Strategie di contrasto nei traffici internazionali del crimine organizzato” finanziato con un programma europeo chiamato INTERREG CARDS PHARE e che ha richiesto l’acquisto di tutte le strumentazioni atte a garantire la piena funzionalità del progetto.
Il laboratorio specialistico poteva quindi vantare una dotazione di altissimo livello (crimescope, gas cromatografico, generatore di idrogeno e azoto, luminol, ecc…) che avrebbe dovuto dare vita ad un centro di formazione, consulenza e prevenzione della criminalità dalle altissime potenzialità per la nostra città, così come era nelle finalità dei progetti ai quali il Comune aderì, anche con funzioni di capofila.
Peccato però che, per motivi rimasti sconosciuti, il laboratorio non è mai entrato pienamente in funzione e tutto il materiale venne subito accantonato dapprima in un magazzino del Comune (in via Muricchio) e successivamente spostato in un altro (in viale del Castello), con un rocambolesco trasloco che presumibilmente ha anche causato il danneggiamento di parte della strumentazione.
Questo episodio ha trovato conferma proprio durante l’ultima seduta di Consiglio Comunale quando il dirigente Dott. Iacobucci, rispondendo ad una interrogazione del M5S, ha comunicato che “ la strumentazione è stata trasferita (dalla precedente amministrazione) senza troppe accortezze e nonostante si trattasse di strumenti di una certa delicatezza”.
Chi sia stato il responsabile di questa operazione ed in che modo l’amministrazione ne abbia accertato le responsabilità, ovviamente non è dato sapere….
Intanto, con Delibera n. 226/2015, la Giunta Comunale ha approvato un piano di riorganizzazione del Laboratorio attraverso diverse azioni, tra cui quella di incaricare lo stesso Dott. Iacobucci ad avviare la procedura di avviso pubblico per l’individuazione di una soggetto gestore in grado di avviare le attività del laboratorio.
Inutile sottolineare che tale impegno è rimasto lettera morta e nessuna iniziativa è stata intrapresa dall’amministrazione, tanto che tutta la strumentazione ha continuato a raccogliere polvere nei magazzini di viale del Castello diventando, col trascorrere degli anni, sempre più obsoleta.
Infatti, lo stesso Dott. Iacobucci, che avrebbe dovuto procedere, già dal 2015, alla predisposizione dell’avviso pubblico per l’affido del Laboratorio, ha altresì comunicato che la strumentazione risulta “superata” in quanto risalente al 2007/2008 e che parte della stessa necessita di interventi di manutenzione per un costo preventivato di 5.650 euro (+iva), evidentemente non nelle disponibilità dell’amministrazione, che pertanto scaricherà tali oneri al soggetto aggiudicatario del bando di cui, però, ancora non v’è alcuna traccia nonostante gli anni trascorrano mentre la strumentazione continua inesorabilmente ad invecchiare.
Anche il costo complessivo di questa operazione, così come la consistenza ed il valore della strumentazione resta un mistero nascosto nei meandri di Palazzo San Giorgio, tanto che alla specifica richiesta avanzata con l’interrogazione consiliare, ne è arrivata una omessa risposta sia da parte del dirigente, sia dell’Assessore delegato Rubino che in aula consiliare ha fatto letteralmente “scena muta”.
Continueremo a monitorare questa vicenda, riservandoci ogni ulteriore azione, anche al fine di individuare responsabilità di tipo erariale, sia per l’eventuale danneggiamento, sia per il mancato utilizzo delle sofisticate strumentazioni acquistate, sempre bene ricordarlo, con denaro, tanto denaro, dei cittadini.