Sabato 18 novembre, presso l’Incubatore Sociale a Campobasso si è tenuto un incontro su Immigrazione e Politiche europee.
Ospite dell’incontro è stata la portavoce del M5S al Parlamento europeo Rosa D’Amato che ha illustrato le politiche europee sull’immigrazione fornendo un quadro normativo di riferimento. Dopo una breve disamina dei vari livelli che compongono il “sistema di accoglienza” in Italia si è approfondita la differenza tra Sprar e Cas, contestualizzando il dibattito sulle strutture presenti nei comuni di Campobasso, Termoli ed Agnone.
Il Molise è coinvolto nella gestione dell’emergenza attraverso 15 progetti Sprar attivati nei vari comuni e che ospitano complessivamente 526 beneficiari di cui 39 minori (dati ANCI – Aprile 2017). Attraverso questi progetti vengono erogati servizi quali: l’assistenza sanitaria, la mediazione culturale, l’assistenza sociale, l’orientamento e l’inserimento lavorativo, l’informazione legale oltre a numerose attività multiculturali. Attraverso la rete Sprar le amministrazioni locali si riappropriano del loro territorio e, attraverso progetti realizzati in collaborazione con il terzo settore promuovono, realmente attività di accoglienza integrata utilizzando strutture di piccole dimensioni, diffuse sul territorio e finalizzate all’inserimento sociale ed economico dei richiedenti e/o titolari di protezione internazionale. Gli Sprar accedono al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo (FNPSA). Non mancano criticità e dubbi emersi durante il dibattito anche se probabilmente la rete Sprar sembra essere lo strumento più adatto ma anche più trasparente dal momento che sia i bandi che le aggiudicazioni sono facilmente rintracciabili nei siti delle amministrazioni che li hanno proposti.
Più difficile la determinazione dei numeri della cosiddetta “accoglienza straordinaria” relativa ai CAS. In questi ultimi gli affidamenti, gestiti direttamente dalle Prefetture per rispondere ad esigenze di natura straordinaria, premiano le offerte economicamente più vantaggiose magari a discapito della qualità dei servizi erogati ed agevolando la proliferazione di strutture di grandi dimensioni. La maggiore criticità emersa è l’assenza di una mappatura delle strutture presenti sul territorio e l’impossibilità di reperire informazioni circa gli enti affidatari e gli impegni di spesa assunti.
Trovandoci di fronte ad una situazione strutturale e non emergenziale il Movimento 5 Stelle si è proposto di avviare un dialogo serio e costruttivo favorendo il coordinamento delle attività nei diversi ambiti istituzionali partendo da quello europeo, passando per quello nazionale e regionale, ma soprattutto focalizzando l’attenzione ed il controllo sulle situazioni locali.
L’adesione dei comuni alle reti sprar, l’accesso al mondo del lavoro e la reale garanzia di pari opportunità saranno i temi approfonditi nei prossimi incontri sul tema.