Quindi la scuola di via Crispi va chiusa perché “Ci sono perplessità sui lavori eseguiti sull’istituto e il quadro non è chiaro”, come riportato a seguito della conferenza stampa del Sindaco.
Più che fondate, quindi, le istanze dei genitori della scuola che, riuniti in un comitato, già dall’anno scorso e ben prima dello sciame sismico, chiedevano all’amministrazione di conoscere le condizioni di sicurezza della “Scarano”.
Risposte mai pervenute, nonostante ripetuti solleciti e diffide, tant’è che abbiamo ritenuto doveroso portare la questione in consiglio comunale con alcune nostre interrogazioni con le quali ci siamo fatti portavoce delle legittime istanze di tanti cittadini e genitori. Istanze alle quali giunse questa risposta, datata 3 dicembre 2015, a firma del dirigente del settore Lavori pubblici: “….non si rilevano gravi criticità, la scuola ha un sistema di via d’uscita efficace, un impianto di emergenza funzionante, un sufficiente numero di estintori, una centrale termica sicura, i servizi igienici adeguati, né risultano condizioni di dissesto strutturale. Se si aggiunge che l’edificio è stato migliorato nella risposta ad azioni sismiche, ci si dovrebbe chiedere: perché non dovrebbe essere utilizzabile?” e ancora, come ciliegina sulla torta: “ spostare la popolazione scolastica di via Crispi significherebbe creare inutile allarmismo privilegiando alcuni a danno di altri che frequentano scuole diverse, forse anche maggiormente problematiche”.
Ma alla fine lo hanno fatto, spostando i 350 bambini da una scuola ritenuta vecchia, perché di oltre quarant’anni, ad altre che di anni ne hanno anche più di cento!
Normale che già da domani mattina bisognerà fare luce sulle condizioni delle 4 scuole individuate dal Sindaco quale soluzione tampone per gli “esodati” di via Crispi, almeno per verificare che nessuna di queste sia tra quelle “ …forse maggiormente problematiche” enunciate dai tecnici comunali.
Il Sindaco Battista e l’Assessore Pietro Maio facciano subito chiarezza e spieghino per quale motivo, quell’edificio che solo il 3 dicembre risultava perfettamente utilizzabile, tant’è che è stato regolarmente frequentato fino allo scorso 16 gennaio, adesso è stato chiuso nonostante non abbia riportato alcun danno a seguito della scossa sismica della serata dello stesso giorno, così come accertato dai tecnici comunali a seguito delle verifiche effettuate.
Riferiscano anche quali sarebbero le scuole ritenute “forse anche maggiormente problematiche”, una dichiarazione che, come logica conseguenza, lascia intendere che ci siano in città altri edifici da chiudere immediatamente. Quali?
Ed infine, per quali ragioni, anziché ignorare completamente la formale richiesta di accesso agli atti del 21 luglio 2015 da parte del comitato dei genitori, l’amministrazione non ha disposto le necessarie verifiche durante l’estate scorsa , senza aspettare oltre 5 mesi, cagionando gravissimi disagi a centinaia di famiglie e compromettendo il normale percorso didattico dell’intera popolazione scolastica della Scarano costretta a quasi un mese di turni pomeridiani?
Ma in questa vicenda è inevitabile chiedersi: senza le tante iniziative civiche e la grande attenzione mediatica, la chiusura sarebbe stata disposta ugualmente?
L’unica certezza è che i bambini sono stati per tutto questo tempo in un edificio senza le necessarie certificazioni e dalla sicurezza quantomeno dubbia, nonostante tale condizione fosse ben nota a chi di dovere che per mesi si è invece arrampicato sugli specchi con risposte parziali, fuorvianti e contraddittorie pur di arginare iniziative civiche evidentemente ritenute scomode e fastidiose e non far emergere la grave situazione che riguarda non certo solo via Crispi, ma buona parte delle scuole cittadine.