Alberi in città: bilancio avvilente.

Tra le righe del bel programma elettorale del Sindaco, veniva in più occasioni annunciato l’incremento del patrimonio arboreo cittadino, anche e soprattutto per ciò che concerne il rispetto della legge 10/2013 relativa alla messa a dimora di un albero per ogni bambino nato o adottato nel Comune, norma mai applica nella nostra città. Peccato, invece, che in questi quasi due anni la città di Campobasso abbia conosciuto il periodo forse più buio per quanto riguarda il verde pubblico ed in particolare per gli alberi, che hanno subito un decremento numerico senza precedenti.

Abbiamo quindi monitorato con puntualità l’impianto di ogni singola essenza (talmente poche che è stato un lavoro facilissimo…) tanto da giungere al seguente bilancio di tutti gli alberelli messi a dimora per iniziativa dell’amministrazione negli ultimi due anni:
Un Larice ed un Abete presso piazza Musenga (in sostituzione di un grosso Pino abbattuto perché ritenuto troppo “inclinato”), il primo seccato per mancata irrigazione, il secondo danneggiato e parzialmente seccato per lo stesso motivo;
10 essenze di pregio impiantate nel parco di via Manzoni in occasione della Festa dell’albero 2014 (alberi ottenuti grazie alla richiesta delle associazioni ambientaliste a seguito dell’abbattimento ingiustificato di un Pino ultradecennale presso piazzale Palatucci), tutti miseramente morti per abbandono e mancata irrigazione;
Un piccolo Abete ed una Quercia Rossa presso piazza Musenga in occasione della festa dell’albero 2015;
Due Querce Rosse in occasione delle festa dell’albero 2015 presso scuola N.Scarano (a cura ass.ne ambientalista)
13 Prunus presso strada di Ferrazzano, piantati solo grazie alla buona volontà dell’amministrazione del Comune di Ferrazzano. Va anche detto che inspiegabilmente l’amministrazione di Campobasso non ha ritenuto opportuno continuare l’eccellente lavoro fatto dal piccolo comune limitrofo che ha alberato l’intero viale con dei Platani mentre il comune di Campobasso, per il tratto di competenza, ha optato per la soluzione “low cost” dei Prunus, peraltro di piccolo calibro e anche in questo caso privati della necessaria manutenzione (oggi il confine tra i due comuni è facilmente riconoscibile dallo stato di manutenzione delle piante e delle aiuole….).
Tutto qua, si e no una quindicina di piccoli alberi in tutto, a fronte di un numero incalcolabile di piante andate perdute per motivi diversi; tantissime in occasione della nevicata del 5 marzo dello scorso anno (a dire il vero una sorte di “selezione naturale poiché per gran parte Cipressi dell’Arizona, una pianta poco adatta al nostro habitat), ma tantissime, anche di eccezionale pregio, tagliate indiscriminatamente o orribilmente mutilate, spesso senza alcuna ragione, dall’amministrazione, dai privati nonchè dagli enti pubblici (ultimo scempio in ordine di arrivo l’abbattimento dei meravigliosi Cedri che attorniavano l’Istituto zooprofilattico in  via Garibaldi) in assenza di specifici regolamenti o disposizioni per la tutela degli alberi e del verde sia pubblico che privato.
Sconcertante come per tutto il 2014 ed il 2015, nonostante diversi solleciti e richiami, l’amministrazione abbia deliberatamente ignorato la legge che impone alle amministrazioni la messa a dimora di un albero per ogni bambino nato, (L. 10/2013), tant’è che lo stesso Sindaco ha ritenuto opportuno “requisire” i 50 mila euro previsti dallo scorso bilancio a favore dello specifico capitolo, per destinarli altrove, evidentemente non ritenendo opportuno investire tale somma per il verde cittadino.

Da quanto in più occasioni promesso e dichiarato dallo stesso Sindaco, si sarebbero dovute trovare altre risorse o direttamente la fornitura degli alberi attraverso i vivai forestali regionali; sta di fatto che ad oggi, per tutto il 2014 e tutto il 2015 sono stati piantati zero alberi per ciò che concerne la legge 10/2013 (a fronte di oltre 650 nuovi nati !!!), così come nessun intervento fitosanitario è stato effettuato per la cura e la salvaguardia del patrimonio arboreo, così come è miseramente fallito anche il protocollo d’intesa con l’Università che avrebbe dovuto portare al censimento dell’intero patrimonio arboreo cittadino entro il 2015.
Uno scenario decisamente avvilente e specchio dell’operato dell’amministrazione: tutte le promesse e le buone intenzioni sbandierate dal Sindaco, dal Consigliere delegato al verde Molinari e dal presidente della competente commissione Landolfi, si sono dunque rivelate clamorose menzogne, a danno dell’intera città che da anni sta perdendo la propria identità di “città giardino” a causa delle tante, troppe amministrazioni incapaci di guardare oltre la prossima scadenza elettorale e lasciare il segno, almeno sotto il profilo estetico, urbanistico, paesaggistico ed ecologico, così come nei secoli scorsi amministratori evidentemente più lungimiranti hanno saputo fare, tanto da regalarci un patrimonio che stiamo dimostrando di non saper né gestire né rinnovare, a discapito delle future generazioni che pagheranno per tale incompetenza ed incapacità.