Ieri abbiamo votato il bilancio consuntivo dell’anno 2013 che ha ottenuto la maggioranza dei voti e quindi è stato approvato.
Il MoVimento 5 Stelle si è astenuto per diversi motivi che si possono sintetizzare nel fatto che quel bilancio è figlio di un’amministrazione, quella precedente, a cui il 5 Stelle non ha partecipato a nessun titolo ed inoltre sono stati rilevati una serie di aspetti preoccupanti riportati nella relazione del Collegio dei revisori dei conti.
Tra le varie, le questioni più spinose fanno capo al contenzioso con Esattorie S.p.A. e ai residui attivi che ammontano ad una cifra astronomica e dei quali in gran parte si teme l’inesigibilità. Il Comune è su una polveriera e altre minacce sono alle porte… Se ne parlerà nel prossimo futuro.
Altro punto all’ordine del giorno è stato scegliere gli “indirizzi per la nomina e la designazione dei rappresentanti del Comune e per la nomina dei rappresentanti del consiglio comunale presso enti, aziende ed istituzioni”.
Premesso che è il Sindaco che può, in maniera monocratica, scegliere le persone da nominare/designare, il Testo Unico degli Enti Locali attribuisce al Consiglio comunale il compito di stabilire i principi a cui il primo cittadino deve attenersi.
La proposta di delibera consiliare allegata alla convocazione è stata oggetto di studio da parte nostra e si è potuto constatare che non vi erano anomalie, che era condivisibile nell’impianto generale. Una proposta che ha subito anche qualche modifica migliorativa a seguito degli emendamenti proposti da altri membri della minoranza, tuttavia, l’unica parola non valorizzata nel testo era “meritocrazia”. Pertanto, per dare concretezza a questo aspetto, abbiamo proposto un emendamento che aggiungesse ai requisiti richiesti per partecipare al bando il titolo di studio, nello specifico “almeno la laurea di I livello”.
È chiaro che il titolo deve necessariamente essere valutato insieme ad altre caratteristiche opportunamente richiamate negli indirizzi, ma si sarebbe potuto considerare questo aspetto un valore aggiunto e ci era apparso utile per ottenere almeno due obiettivi: primo, dare un messaggio al mondo giovane che vede troppo spesso svilito il proprio impegno per il conseguimento della laurea; secondo, offrire un’ulteriore prova che la nuova amministrazione vuole sfuggire alle logiche partitiche secondo cui quelle nomine devono essere il contentino al trombato di turno. Certo, esistono anche laureati incapaci. Certo, esistono anche “gli amici degli amici” laureati. Insomma, non sarebbe stato dirimente ma si credeva potesse essere un segnale.
Le risposte ricevute sono state le più svariate:
- Eh, ma in questo modo si preclude la possibilità di nominare persone come avverrebbe per Di Bartolomeo, Massa o lo stesso sindaco Battista
- Ci dispiace ma questo requisito è discriminatorio perché bisogna dare a tutti pari possibilità
- Ci sono laureati che si sono distinti negativamente nel passato, che peggio non sarebbe stato possibile fare
Morale della favola: emendamento bocciato!
Riprendendo quanto abbiamo dichiarato in aula, si può suggerire tranquillamente ai propri figli di non perdere tempo a studiare perché potrebbe essere più utile sottoscrivere la tessera del partito giusto, assecondando le dinamiche che, ahinoi, tutti conoscono ma si fa finta che non esistano!