Campobasso, come noto, occupa gli ultimi posti nazionali nella classifica della raccolta differenziata. I motivi sono molteplici ma per lo più tutti riconducibili alla pessima gestione del servizio da parte delle amministrazioni per il tramite della municipalizzata SEA. Tutti i tentativi e le sperimentazioni degli ultimi decenni non hanno portato ad alcun risultato apprezzabile, se non aver contribuito allo sperpero di denaro pubblico, come nel caso dell’ultimo maldestro e frettoloso tentativo di avviare il “porta a porta” per le sole attività commerciali con risultati del tutto fallimentari.
E così, la voce circolante, per molti una vera e propria leggenda metropolitana, del “tanto alla fine mischiano tutto insieme”, trova clamorosa conferma dalle foto, inequivocabili, che ci sono pervenute e che ritraggono un mezzo SEA della raccolta differenziata, raccogliere, svuotare e mescolare insieme, i pieno giorno ed in pieno centro, cassonetti di diversi colori e materiali.
Il sistema attualmente vigente, quello dei cassonetti stradali differenziati, è uno di quelli oramai più datati e scarsamente produttivo, in considerazione dell’assenza di qualsiasi tipo di controllo sulla qualità del conferimento da parte dei cittadini. Ma il sistema diventa un circolo vizioso nel momento in cui gli stessi cittadini nutrono scarsa fiducia verso il sistema di raccolta, inesistente o inefficiente, perdendo quindi qualsiasi motivazione a prestare attenzione nella corretta differenzazione dei rifiuti nei diversi contenitori.
Il fatto è gravissimo sotto l’aspetto sia economico, sia ecologico, sia etico: innanzitutto trattasi di una vera e propria truffa ai danni del cittadino contribuente che paga per avere un servizio che in realtà non viene affatto erogato; tra l’altro si genera un innegabile aumento dei costi in considerazione del fatto che il materiale da avviare alla raccolta differenziata (plastica, carta, vetro) ha costi di conferimento nelle piattaforme di raccolta di gran lunga inferiori rispetto alla raccolta mista ed indifferenziata, che viene invece avviata nell’impianto di Montagano ma con costi notevolmente superiori. Anche il danno ecologico è notevole perché si continuano ad accumulare in discarica preziose risorse che dovrebbero invece avviate a nuova vita attraverso i processi di riciclaggio, evitando quindi lo sfruttamento di nuove materie prime, non sempre rinnovabili, e risparmiando quindi, oltre che in termini economici, soprattutto in quelli di inquinamento in generale, in primis sulle emissioni di Co2 ed altri gas serra. Ma il danno forse più grave è quello di “immagine”, che allontana definitivamente i cittadini, anche i più virtuosi, dalla buona pratica della differenzazione dei rifiuti; avere certezza che il lavoro di separazione dei materiali in casa, fatto da tantissimi cittadini nonostante i non pochi disagi, è completamente inutile perché vanificato dalla fraudolenta condotta della ditta incaricata, crea indignazione, rassegnazione ed inevitabili inversioni comportamentali nei cittadini sempre più sconfortati dalle amministrazioni.
Il Movimento 5 Stelle Campobasso chiede ai vertici della SEA di dare pubblica giustificazione dell’increscioso episodio accaduto e che vengano, inoltre, adottati esemplari provvedimenti nei confronti del personale eventualmente responsabile, per errata condotta personale, di tale comportamento.
Alla nuova amministrazione chiediamo di fare luce sull’accaduto e vigilare con rigore affinché simili episodi non abbiano mai più a ripetersi, ancor più sotto gli occhi dei cittadini, per evitare ulteriore perdita di fiducia nei confronti delle istituzioni, che renderebbe ancora più difficile l’intrapresa di nuovi ed ulteriori percorsi di sensibilizzazione per l’avvio di un corretto servizio di raccolta dei rifiuti.