Nella giornata di venerdì 30 maggio, presso il parcheggio dell’università di via De Santis, sono stati rimossi circa 18 platani che insistevano, disposti in tre filari, all’interno del piazzale alberato. Le piante, ben sviluppate (oltre 10 anni di vita) ed in ottima salute, costituivano un’ importante risorsa arborea all’interno di una zona intensamente cementificata. Il motivo ufficiale di tale intervento è spiegato in un ambiguo comunicato apparso sul sito dell’UNIMOL dove si annunciano “programmi di incremento funzionale e di superficie degli spazi verdi a disposizione degli studenti e del personale […] in occasione della visita del Santo Padre per accelerare il recupero ed il risanamento di alcuni pioppi (sede di Pesche) ed alcuni platani in via De Santis[…] in grave sofferenza […]”.
Appare evidente che le motivazioni addotte sono vaghe ed infondate e non riescono a nascondere la vera ragione di tale intervento, non ancora nota ufficialmente, ma facilmente intuibile: quella di realizzare una superficie utile da sfruttare in occasione della visita del Papa, probabilmente la stessa dove potrà atterrare l’elicottero che altrimenti sarebbe dirottato in zona Selvapiana, Tappino, oppure sul troppo polveroso ex Romagnoli. Non a caso a conclusione del comunicato si legge che “l’area verrà ripavimentata e resterà a disposizione della collettività per esigenze di rilievo pubblico che dovessero emergere”.
Ci chiediamo, conoscendo lo stile che caratterizza Papa Bergoglio, quanto questa operazione possa essere gradita al Pontefice qualora ne venisse a conoscenza; non a caso lo stesso Vescovo Bregantini, nell’annunciare l’evento del prossimo 5 luglio, ha sottolineato la volontà del Papa di “sobrietà e normalità, senza alcun particolare accorgimento, né strade asfaltate, né alberi potati”; parole prese un po’ troppo alla lettera dal Rettore dell’Università che, forse incalzato dalle richieste espresse dalla delegazione Vaticana giunta lo scorso 9 maggio per organizzare la visita del Papa, anziché potare gli alberi, ha ritenuto opportuno estirparli completamente!
Quanto accaduto dimostra quanto sia necessaria l’attuazione di un piano urbano del verde, sia pubblico che privato, che disciplini e tuteli lo sviluppo del patrimonio arboreo cittadino ad oggi in balia dell’ incuria amministrativa o di spregiudicati interessi privati. Al riguardo annunciamo sin da oggi una massiccia campagna d’opinione affinché Papa Francesco venga a conoscenza dello scempio effettuato così che il monito da lui stesso lanciato venga realmente recepito dalle istituzioni e non resti la solita frase di circostanza puntualmente disattesa.