Ricordate la vicenda dell’auto blu del Sindaco?
Bene, l’epilogo è peggio del prologo.
Con un atto che potremmo definire di “cialtroneria amministrativa”, il “fenomeno” alias dott. Antonio Iacobucci, super dirigente coordinatore e controllore, pressato, forse, dalla nostra istanza rivolta al sig. Prefetto di Campobasso e preoccupato da possibili violazioni alle norme sul codice della strada circa la conduzione di mezzi adibiti a servizi di polizia stradale, decide autoritativamente di variare il libretto di circolazione della famosa auto civetta in dotazione al corpo di polizia municipale, destinandola genericamente al comune di Campobasso.
In parole povere, con una semplice dichiarazione mai protocollata e sulla cui veridicità chiederemo ulteriori riscontri, il super dirigente decide che l’autoveicolo non rientra tra quelli di cui all’art. 177 cod. Strada ed in quanto tale può essere condotto da chiunque sebbene lo stesso sia dotato di sirena bitonale. A tal fine chiede ed ottiene la modifica del libretto di circolazione mediante cancellazione della dicitura “polizia municipale”. Ed infatti, la richiesta presentata alla Motorizzazione civile di Campobasso reca la sua firma! Ma a che titolo se Antonio Iacobucci non è dirigente della competente area U.O.A. Servizio Polizia Municipale? Con quali poteri posto che nella delibera che definisce le sue mansioni non si rinviene alcun potere a riguardo?
Questa condotta a dir poco approssimativa si pone però in aperto contrasto con i vincoli di bilancio ed i principi di regolarità contabile posto che l’automobile veniva acquistata con fondi a destinazione vincolata ex art. 208 codice della strada. In parole povere, l’auto essendo acquistata per compiti di polizia municipale (tra i quali, soprattutto “accompagnamento minori in strutture protette”) e dotata di sirena bitonale, viene oggi utilizzata ufficialmente come auto di servizio del Comune, e crediamo soprattutto a servizio del sig. sindaco e del fidato “vice” Antonio Iacobucci, ancora una volta regista dell’operazione.
Un dirigente che utilizza il Comune come fosse cosa propria, adottando provvedimenti anche al di fuori delle proprie competenze e per giunta non corretti tanto da spingerci ad interessare la Corte dei Conti (Procura e Sezione controlli) e la Procura della Repubblica per verificare possibili illeciti contabili e penali.
Una figura, quella del dirigente coordinatore, rispetto alla quale avevamo già sollevato la questione dinanzi alla corte dei conti con l’esposto del 1 aprile 2015 e con l’integrazione del novembre 2015. In particolare, proprio l’ex segretario generale Di Cicco, dimessosi poco dopo, aveva evidenziato con una nota del 6 agosto che la figura del dirigente di area di “indirizzo e controllo” mal si concilia con le prerogative del Nucleo Interno di Valutazione, in sostanza un classico esempio di confusione tra la figura del controllore e quella del controllato. Ed inoltre, già allora veniva evidenziata l’anomalia della scelta di sottoporre il comando di polizia municipale ad un’area dirigenziale intermedia quando l’autonomia del “corpo” richiederebbe una dipendenza alla sola figura del Sindaco e non già di un mero dirigente.
Quindi, ricapitolando: l’auto viene acquista come auto civetta per il trasporto di minori in strutture protette e per altri usi non meglio specificati ma sin dall’inizio diventa un auto blu per sindaco e dirigenti sebbene sia stata acquistata con fondi vincolati per legge alla sicurezza stradale. Viene rilevato che a guidarla possano essere solo agenti di polizia municipale ma ciò nonostante l’auto viene condotta da chiunque. Informata la prefettura ed il ministero degli interni circa le possibili violazioni alle norme dei citato codice, il dott. Iacobucci pasticcia ancora una volta e cosa fa? Elimina l’auto dalla dotazione del corpo di polizia municipale, dimenticandosi in un sol colpo le regole sulla contabilità pubblica e di sana gestione finanziaria; dimentica dolosamente quelle amministrative attinenti alle proprie mansioni e responsabilità; ignora, forse, quelle di legge sul vincolo di destinazione ex art. 208 c.d.s. E questo perché? Perché l’auto deve rimanere blu anche se smacchiata!
Un epilogo che crediamo possa avere seguiti di natura contabile e penale e per il quale crediamo sia doveroso, da parte del sig. Sindaco: a) sospendere cautelativamente l’erogazione della indennità di risultato al super dirigente; b) revocare l’incarico ex art. 110 del T.u.e.l. qualora fossero accertate le irregolarità in parola; c) revocare il cambio di destinazione d’uso e restituire l’auto nella disponibilità del corpo di polizia municipale.
La correttezza e la trasparenza al primo posto, sempre! Ma per il Sig. Sindaco, che replica sempre alla stessa maniera ovvero smentendo a chiacchiere ma mai documenti alla mano, è tutto regolare! C’è da capirlo, in effetti, perché nella sua lunga militanza di queste cose ne avrà viste a iosa e quindi non può che essere “tutto regolare” (sic)!
Link al nostro precedente articolo: http://campobasso5stelle.it/il-sindaco-con-lauto-blu-della-polizia-municipalesmacchiata/